Guðmundur Guðmundsson, in arte Erró
ERRO-R VACUI
Dialogo della pittura e di un islandese
dal 13 luglio al 4 agosto 2024
La Mostra
“ERRO-R VACUI – Dialogo della pittura e di un islandese” è un omaggio monografico al maggior artista islandese vivente, Guðmundur Guðmundsson, in arte Erró, che nel 1955 studiò alla Scuola del Mosaico di Ravenna. In mostra un piccolo nucleo di lavori storici inediti – di impronta sostanzialmente surrealista, anche se già assolutamente originali – realizzati tra il 1960 e il 1961, acquisiti in quegli anni dal grande collezionista ravennate Roberto Pagnani, e oggi facenti parte dell’Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, curata dal figlio Giorgio e dal nipote Roberto Pagnani Junior. La mostra (a cura di Roberto Pagnani e Silvia Pegoraro) è documentata da un catalogo con testi di R. Pagnani Junior e S. Pegoraro, con un’accurata bio-bibliografia dell’artista e con un contributo del Reykjavik Art Museum (Islanda) che conserva la più ampia collezione di opere di Errò.
L’artista
Erró, nome d’arte di Guðmundur Guðmundsson, è uno dei più noti e originali artisti islandesi del XX secolo. La sua opera si caratterizza per l’uso del collage, della pittura e della performance, con una forte componente visionaria, ma anche ironica e critica verso la società di consumo e la politica. Il suo stile artistico è unico e inconfondibile, capace di mescolare innumerevoli elementi diversi, invitando l’osservatore a riflettere sulle contraddizioni e le sfide del mondo contemporaneo.
Nasce il 19 luglio 1932 a Ólafsvík, un piccolo villaggio di pescatori nella penisola di Snæfellsnes. Fin da bambino mostra interesse per il disegno e la pittura: all’età di dieci anni Gudmundur rimane affascinato dalle opere d’arte riprodotte in un catalogo del Museum of Modern Art di New York. Si iscrive all’Accademia d’arte di Reykjavík, dove si diploma nel 1950. In seguito si trasferisce in Norvegia, dove studia arte decorativa e affresco all’Accademia di Oslo. Nel 1954 si reca in Italia, dove frequenta l’Accademia di Firenze e visita le principali città d’arte. Nel 1955 studia presso la Scuola del Mosaico di Ravenna. In Italia entra in contatto anche con il movimento informale e con artisti come Alberto Burri e Lucio Fontana.
Nel 1958 si stabilisce a Parigi, dove scopre il surrealismo e poi la pop art, che influenzeranno profondamente la sua produzione. Inizia a realizzare collage con immagini tratte dai mass-media, dai fumetti, dalla pubblicità e dalla storia dell’arte, creando combinazioni insolite e provocatorie. Il suo stile è spesso definito “figurazione narrativa”, in quanto racconta storie attraverso le immagini, spesso con un tono satirico o grottesco. Tra i suoi temi ricorrenti ci sono la guerra, la violenza, il sesso, la religione e la cultura di massa.
Nel 1962 Errò partecipa al suo primo Catastrophe Happening a Parigi, insieme a Jean-Jacques Lebel – con cui aveva stabilito un rapporto di profonda amicizia e collaborazione – una performance che consiste nel distruggere le sue opere davanti al pubblico. Nel 1963 va per la prima volta a new York, entrando in contatto con la Pop Art. Tornerà spesso negli Stati Uniti tra gli anni ’60 e ’70, trovandovi ispirazione per la serie Interieurs Americains, in cui dipinge interni domestici popolati da personaggi dei fumetti e da oggetti di consumo. Negli stessi anni collabora con artisti come Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Roy Lichtenstein. Nel 1976 visita la NASA a Houston, dove ottiene documenti visivi che avrebbe utilizzato per le sue Space Series.
Negli anni ’80 Errò si dedica alla pittura su tela, utilizzando una tecnica mista che combina collage, acrilico e olio. Le sue opere diventano più grandi e complesse, con una ricchezza di dettagli e di colori. Tra le sue serie più note ci sono Mechanicals (1980-1984), in cui raffigura macchine antropomorfe; Chinese Paintings (1983-1986), in cui riprende motivi della pittura cinese tradizionale; History of Painting (1984-1989), in cui omaggia i grandi maestri dell’arte occidentale. Dagli anni ’90 trae le sue immagini esclusivamente dai fumetti.
Nel 1989 Errò ha donato al Reykjavik Art Museum oltre 2000 opere tra dipinti, collage e disegni, che costituiscono il nucleo della sua retrospettiva permanente nel Museo della capitale islandese. Negli anni successivi continua a esporre in tutto il mondo, ricevendo numerosi riconoscimenti e premi.
Errò vive e lavora tra Parigi, Formentera e Bangkok.