Pallavicini22

ANNA BERTONI

Memoria prima che rappresentazione

dal 13 al 28 gennaio 2024

La Mostra

È a Raffaele De Grada che si deve il titolo di questa mostra di Anna Bertoni, Memoria prima che rappresentazione. Con queste parole, infatti, in un saggio del 1971 De Grada descriveva la sua pittura, a tratti malinconica ed intrisa di una dolce nostalgia, che prende alla gola come un ricordo. Considerando la produzione di quegli anni e le tempere e gli oli che, nel tempo, si sono generosamente aggiunti, questa espressione continua a rimanere profondamente vera perché ciò che ha meritato di essere rappresentato appartiene alla sfera dei sentimenti più sinceri.  

Nel corso dei decenni la pittura della Bertoni è rimasta ancorata ai temi più amati – le piante del giardino, innanzitutto, oppure la bellezza aggraziata di un corpo femminile, delicata e sensuale come un fiore – e quelli ha continuato ad indagare, con appassionata ed indomita ostinazione. Intrecci e stratificazioni di linee e colori prevalentemente freddi, sono questi infatti quelli che la Bertoni predilige, hanno dato vita a scenari ogni volta inediti sui quali lo spettatore è chiamato ad indugiare, e nei quali può persino perdersi, e poco importa se questo suo vagabondare dello sguardo è mosso dal desiderio di seguire le imprevedibili gocciolature della tempera sulla carta, le aggrovigliate pennellate o le ampie e libere campiture dello sfondo. 

I giardini della Bertoni sono spazi della memoria, luoghi intimi, tenacemente desiderati, abitati. A partire da quello della propria casa, contemplato con occhi appassionati, e che nel tempo è divenuto fonte di innumerevoli spunti per la sua pittura.

Le Opere

L’artista

Anna Bertoni opera e vive a Ravenna, è presente da parecchi anni in molte mostre, ha vinto premi ed è molto apprezzata dalla critica e dal pubblico. 
Le grandi tempere della Bertoni e i suoi olii, che provengono da uno studio più attento, ci riportano a quella opacità del sentimento che fa del quadro memoria prima che rappresentazione, che prende alla gola come un ricordo prima che raffigurazione. Il critico d’arte Raffaele De Grada riteneva che Anna Bertoni avesse passato il confine incerto tra diletto nel dipingere e necessità di comunicare. Nell’ambito dell’arte ha superato con successo il conflitto tra ragioni poetiche e sentimento di storia, nell’originale disporsi delle varie personalità a segnare con la propria opera il tempo.

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