15 febbraio - 1 marzo 2020
Inaugurazione 14 febbraio alle ore 18:00
Al Pallavicini 22 di Ravenna, ritornano le Navi di Roberto Pagnani. Sono piccole “città” itineranti sull’acqua salata che viaggiano, sospese tra il cielo ed il mare, confondendosi con tutti i colori e gli elementi del paesaggio marino. A volte appaiono imponenti sulla tela quasi come se stessero per uscire fuori da essa e altre volte si perdono, più intime e minute, all’interno della campitura del quadro. Ci raccontano di viaggi interiori e immaginifici sempre pronte a salpare senza meta…
Roberto Pagnani è nato a Bologna e vive a Ravenna, città in cui svolge la sua attività di artista. Cresciuto in un contesto familiare dedito al mondo dell’arte da più generazioni, è stato a contatto diretto con opere dei maggiori protagonisti dell’ambiente culturale informale europeo. Espone in numerose manifestazioni e mostre fra cui New York – 2010, Onishi Gallery di New York, 2007; Dievas_Dio, Amber Gallery Museum di Nida (Lituania), 2008; Casadicose, Nobodaddy 2008/9, Teatro Rasi di Ravenna, 2009; Parole&Onde, Il Vicolo, Galleria d’Arte Contemporanea di Cesena, 2010; Rotte, Autorità Portuale di Ravenna, 2011; Café Promenade, Ionian Lapsus Festival, Katelios (Grecia), 2011; Flotte, Gallery Copenhagen di Copenhagen (Danimarca), 2012; Astrazioni, Galleria Ninapì di Ravenna, 2012; Fino alle Colonne d’Ercole e ritorno, Pescherie della Rocca di Lugo, 2013; Altrove, Galleria del Carbone di Ferrara, 2013; Asylum, Alma Mater Gallery di Sofia (Bulgaria), 2014. Blooming, Galleria Vibra di Ravenna, 2015, La Natura è un Tempio, Palazzo del Bargello di Gubbio, 2015; Friends-Free Ends, Officina delle zattere di Venezia, 2015; Lemures, Crisalide XIII, Masque teatro, Forlì, 2016; Lemures II, SetUp+, Libreria Ibis, Bologna, 2017, SensofOrme, NiArt Gallery, Ravenna, 2018; Ultimi PAESAGGI, DOC-Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Imola, 2018.
Tanti sono i critici e gli storici dell’arte che hanno scritto di lui tra i quali soprattutto Beatrice Buscaroli, Luca Maggio, Serena Simoni e Claudio Spadoni.
Importanti sono anche le sue collaborazioni con il mondo del teatro e della musica come, ad esempio, la realizzazione di scenografie. Nel 2011 ha realizzato le scene per lo spettacolo musicale del pianista Matteo Ramon Arevalos (testo di D. Settevendemie), dal titolo CaFFFè Promenade per il Teatro Mouffetard di Parigi. Nel 2013 ha realizzato l’installazione pittorica per il concerto Sérimpie per Piano (M. R. Arevalos) e Ondes Martenot (B. Perrault) tenutosi al Temple Neuf di Strasburgo (cd prodotto da ReR Megacorp). Molte sono state, nel 2017, le collaborazioni con il musicista e compositore Matteo Ramon Arevalos; creazione e allestimento delle scenografie all’Oratorio San Filippo Neri di Bologna per il Festival di Musica Contemporanea MICO; realizzazione degli elementi polimaterici per piano preparato per il concerto Metamorphosis tenutosi presso il Teatro Alighieri di Ravenna in occasione del Ravenna Festival e poi all’Istituto di Cultura Italiana di Buenos Aires e, di seguito, alla Missouri Western University di Kansas City; installazione in forma di oggetti policromatici per i concerti al Museo Zauli di Faenza, nella Basilica di San Francesco a Ravenna e allo Spectrum di New York.
Ha illustrato, inoltre, testi e pubblicazioni poetiche di Cetty Muscolino, Valerio Fabbri, Nevio Spadoni ed Eugenio Vitali.
Opere sue sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui il Mar di Ravenna, la Biblioteca F. Trisi di Lugo, l’Istituto di Cultura Italiana di Vilnius, la sede dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna a Bologna, l’AEA (European Environment Agency) di Copenhagen.